Sabato 14 maggio si è svolto il terzo e ultimo incontro del ciclo “Storia e Psicoanalisi tra Mito e Attualità” organizzato dall’Istituto Gramsci Marche, patrocinato dal comune di Ancona e dal Centro Adriatico di Psicoanalisi che, in questa ultima occasione, si è tenuto nell’elegante e intima sala del “Ridotto” del Teatro delle Muse trattando il tema attuale: Globalizzazione. Riconoscere e rispettare i confini geografici e psicologici in tempo di pace e in tempo di guerra.
Ha introdotto il tema della mattinata la dott.ssa Ninel Donini, Psicoterapeuta Sistemico Relazione e membro del direttivo dell’Istituto Gramsci Marche con alcune riflessioni sulla figura di Antonio Gramsci e il suo pensiero dell’uomo collettivo e sociale proponendo affinità e somiglianze con la visione psicoanalitica freudiana dell’uomo nel profondo. Donini si sofferma sull’incontro oltre che pubblico anche privato di Gramsci con la psicoanalisi e conclude la sua introduzione con una bella poesia di Frida Kahlo che sottolinea l’importanza di riconoscere le caratteristiche proprie di ogni essere umano: “Non fare caso a me. Io vengo da un altro pianeta. Io vedo orizzonti dove tu disegni confini”.
La dott.ssa Simona Lucantoni, psicoanalista SPI, ha organizzato e moderato l’incontro con l’idea di aprire la cultura psicoanalitica al confronto e al dialogo con altre discipline. Il dott. Giovanni Foresti, Psicoanalista SPI, Psichiatra e docente di Psicologia dei Gruppi Università Cattolica di Milano e la dott.ssa Caterina Lucarelli Ordinario di Economia degli intermediari finanziari, Università Politecnica delle Marche hanno dialogato sui temi proposti dal moderatore articolando i loro studi e le loro ricerche in un rispettivo e complesso pensiero che risulterà a tratti affine e e a tratti divergente.
Il dott. Foresti definito nel nostro entourage “lo psicoanalista geopolitico” introduce l’argomento riprendendo storicamente la nascita della globalizzazione e le sue trasformazioni avvenute con la rivoluzione industriale e l’ascesa del capitalismo. Evidenzia importanti passaggi storici che hanno determinato rivoluzioni e cambiamenti nella struttura sociale. Si soffermerà principalmente sulla digitalizzazione nelle nuove forme di comunicazione laddove, nella relazione, l’oggetto scompare. L’oggetto solido, così Foresti lo definisce, che si “oppone” e “resiste” all’incontro, in queste nuove forme di comunicazione, non può mai essere creato e resta in questo modo un oggetto percepito solo proiettivamente. Foresti riconosce a W.R. Bion un ruolo fondamentale nei suoi studi e nelle sue ricerche sulle dinamiche gruppali e introduce ed esemplifica la teoria della Conoscenza, il +K bioniano , che il relatore reinterpreta e soggettivizza in modo originale, definendolo ultimo baluardo a cui dobbiamo sempre e faticosamente tendere. Foresti rivisita l’originaria lettura freudiana dell’Io massa e il “narcisismo delle piccole differenze” che attraverso il conflitto crea limiti e confini che l’era della globalizzazione tende solo illusoriamente ad annullare gettando le basi per la nascita dei nazionalismi.
La dott.ssa Lucarelli riprende, dal suo punto di vista, il tema dello sviluppo e il cambiamento dei mercati finanziari in seguito alla trasformazione della globalizzazione nell’epoca digitale e, in modo suggestivo, sembra farci entrare e vivere la totale assenza di un luogo ed un tempo in cui questo mondo è immerso. Nel mercato finanziario della Borsa, di cui lei si occupa, tutto accade in “un momento” e “in qualsiasi luogo”, nella totale assenza di barriere e frontiere gli operatori del settore vivono, in quello che gli economisti definiscono, il tempo reale. La globalizzazione e la digitalizzazione vive nei mercati finanziari la sua massima espressione e la dott.ssa Lucarelli ravvisa l’enorme pericolosità per l’essere umano che può perdersi e cadere preda di se stesso in un caos indifferenziato. Per questo la dott.ssa Lucarelli si è guadagnata l’appellativo di “Psicologa dei mercati finanziari” in quanto l’economia e la finanza non possono prescindere dallo studio e dalla comprensione del funzionamento dell’essere umano in quanto essere irrazionale, istintuale e influenzato dall’ambiente che lo circonda. Persona dedita e generosa nel suo lavoro non rinuncia alla ricerca di un’Etica possibile ed interrogata da un pubblico attento e partecipe ai temi della giornata, ritiene la Conoscenza l’unica via per garantire e trasmettere valori umani, per lei ancora irrinunciabili ai quali dobbiamo continuamente e anche per lei faticosamente tendere.