”L’assente”
poesia di Manuel Altolaguirre
Anche se non ci sei più,
Continui ad essere,
nel ricordo di quelli che t’han visto,
In quelli che so io…
Ai quali chiedo un’entrata
Attraverso i loro occhi
Per potermi acquistare
La tua presenza.
Anche se non sei più qui,
Continui ad essere
Con il corpo
Diviso in mille corpi…
In questo il tuo sguardo,
In quello la tua voce
In quell’altro il tuo profilo.
Per me eri tutto
E tutto era parte di te:
La terra, l’aria, gli uccelli e i fiori…
Come se il mondo fosse un tuo vestito,
Perché continui ad essere…
L’intero paesaggio che contemplo
Con l’aria, la terra, i fiori e gli uccelli,
Ma senza carne umana:
La sola parte di te che resta assente!
RASSEGNA CINEMA RIMINI 2024
Dal 4 al 18 Novembre 2024 ogni lunedì si è svolta a Rimini la Rassegna Cinema e Psicoanalisi organizzata dal Centro Adriatico di Psicoanalisi (Società Psicoanalitica Italiana SPI) in collaborazione con la Cineteca del Comune di Rimini presso la Biblioteca Gambalunga. Dal 2010 questa rassegna rappresenta un occasione di riflessione e confronto su tematiche psicologiche proposte tramite la proiezione di film di particolare interesse.
Il tema di questo anno è stato “OLTRE IL BUIO, TRAME ED ELABORAZIONE DEL LUTTO”.
Il lutto non solo come penoso stato d’animo di afflizione e dolore ma come lavoro psicologico vero e proprio con la messa in moto di molteplici meccanismi di difesa . Ogni individuo nel suo stato psicologico interno unico e specifico al momento dell’incontro con questa esperienza, sviluppa strategie che potremmo chiamare di sopravvivenza e resilienza. Si susseguono vari stadi in questo complesso processo di elaborazione passando per es. dal diniego alla rabbia alla depressione. A volte si verifica un faticoso ma fruttuoso cammino verso la ripresa di investimenti vitali, ma a volte il lutto può risultare “ complicato” , con fissazioni che ne impediscono un esito benevolo e un riassetto trasformativo creativo e sano.
Come di consueto ad ogni proiezione è seguito un breve commento da parte degli psicoanalisti a fornire uno spunto per aprire un dialogo con il pubblico.
I film sono stati scelti con l’intenzione di offrire una panoramica di alcune strategie che si possono mettere in atto per sviluppare l’elaborazione di un lutto.
Lunedì 4 è stato proiettato UNA SETTIMANA E UN GIORNO di Polonsky (2016). A commentare Giorgio Bambini e Cristina Barranu (Psicoanalisti SPI).
Il film descrive la giornata successiva al termine della settimana di lutto familiare prevista per rituale dalla religione ebraica. La coppia che ha perso un figlio adolescente , si trova a fronteggiare il dolore con meccanismi di difesa diversi .Diniego della realtà, regressione infantile , identificazione proiettiva, si intrecciano e si alternano nelle vicende che vedono i protagonisti attraversare rabbia, depressione ma anche momenti di fantasticheria giocosa e faceta per resistere all’impotenza straziante imposta dalla malattia e dalla morte. Un intreccio che porta infine a ricucire e ripartire nella propria vita sentendo nuovamente la possibilità di reinvestire nelle relazioni e affetti.
Lunedì 11 è stata la volta di LOVE LIFE di K. Fukada (2022). A commentare Cinzia Carnevali e Mirella Montemurro (Psicoanaliste SPI) .
Si tratta di nuovo di una giovane coppia appena sposata ma questa volta la perdita è di un bambino piccolo, figlio solo della donna anche se amato e cresciuto anche dal suo compagno. Nel film ambientato nel Giappone moderno, si descrive bene come l’impatto deflagrante di questa perdita drammatica che irrompe all’ improvviso nel banale incedere della quotidianità, comporti non solo una modifica psichica individuale dei protagonisti, ma anche la produzione a catena di trasformazioni psicologiche in tutte le altre relazioni familiari e non. Dalla tragedia da cui nulla potrà essere più come prima, si produce una innumerevole serie di allontanamenti e riavvicinamenti fra i personaggi ,dando luogo a ri-volgimenti e rielaborazioni sia conflittuali che compassionevoli.
Lunedi 18 infine è stato proiettato MELANCHOLIA di L. V. Trier (2011) commentato da Maria Battistini e Simona Lucantoni (Psicoanaliste SPI).
Ecco l’esempio di un film che riesce in modo eccellente a rappresentare e trasmettere allo spettatore la vastità e profondità immensa della inquietudine e dell’angoscia di fronte alla morte. Attraversando la ritualità di un festeggiamento classico , una cerimonia di matrimonio, si sviluppano le storie della sofferenza, dei conflitti ,della complessità delle vicende psicologiche dei personaggi . Lo sconcerto delle contraddizioni tra vita interiore e realtà esterna viene descritto magistralmente dallo sviluppo delle relazioni tra i protagonisti . Ancora una volta la morte in arrivo per se stessi e per i propri cari produce uno sguardo illuminante e folgorante sulla difficoltà comune a mantenere sul binario dell’autenticità la propria esistenza.