La Società Psicoanalitica Italiana e la Société psychanalytique de Paris annunciano il XVI COLLOQUIO ITALO-FRANCESE sul tema "DECLINAZIONI DEL PERTURBANTE" che si terrà a Napoli il 10 - 11 Giugno 2023 a Palazzo Alabardieri Hotel, Via Alabardieri, 38 Napoli.
Il XVI colloquio Italo francese affronta in questa occasione alcune delle possibili declinazioni del perturbante di cui possiamo provare a tracciare un sintetico percorso.
Il Perturbante è un prezioso scrigno di molteplici riflessioni. Dallo sguardo sui
fenomeni bizzarri, come il vacillare del senso di realtà a proposito del carattere, inanimato o meno, di certi oggetti, al tema della morte e della vita e, infine, a quello del doppio.
Il Perturbante ricapitola il pensiero metapsicologico freudiano.
La tematica del doppio, come “energica smentita del potere della morte” (1919, p.96) o una sorta di baluardo contro la scomparsa dell’Io, è ripresa da Freud alla luce della figura del sosia di Rank (1914).
In questo Colloquio ci proponiamo di svilupparne alcune declinazioni:
1) La dialettica tra doppio e perturbante. La fantasia del doppio o del gemello ha assunto diversi significati nella storia del pensiero psicoanalitico. Attraverso il pensiero di Rank e Bion, nonché di autori successivi che si sono confrontati con l’argomento, si propone una
riflessione tra funzione del doppio, gioco d’identificazioni e senso del perturbante.
2) Il perturbante e la morte. E’ interessante riflettere sulle difficoltà poste dalle condizioni di elaborazione del lutto esperite nella dimensione di pandemia, in un contesto di politraumaticità (che impatto hanno avuto ad esempio, l’abolizione, per ragioni sanitarie,
dei rituali sociali abituali?). D’altra parte assistiamo allo svilupparsi di nuove ritualità digitali per affrontare lutti e separazioni.
3) Le tecnologie digitali attorno alla nascita. La procreazione medicalmente assistita in costante e rapida evoluzione dischiude scenari di innegabile complessità: i processi di
diffrazione di maternità e di paternità, sempre più attuali, sono infiltrati da un aloneperturbante.
4) La questione del conflitto estetico (Meltzer, 1973) e il tema dell’abjection (abiezione) di Julia Kristeva (2006), cioè di tutto ciò che da familiare diventa estraneo e ispira repulsione quando vi è rottura della distinzione tra quanto appartiene a sé e quanto è altro (es. ciò che si distacca dal nostro corpo: feci, urina ecc). In fondo, abbiamo bisogno del perturbante ma esso dovrà essere filtrato dalla forma estetica. Anche la sindrome di Stendhal, descritta da Graziella Magherini (2003), secondo cui la vista di un particolare dell’opera scelta ravviva conflitti rimossi innescando processi lipotimici e di malessere,
rientra nell’ambito del perturbante.
5) L’uso di lingue diverse in seduta suscita movimenti emotivi profondi risvegliando
talvolta traumi identitari nei pazienti poliglotti. Questi aspetti connessi alle lingue complicano (o arricchiscono) la relazione transfero-controtransferale e possono innescare sentimenti perturbanti nella coppia analitica.